venerdì 21 settembre 2012

ho deciso di smettere


grasse risate. 
no davvero, seriamente. si per 3 giorni. direi almeno fino a capodanno. dai, sono almeno 3 mesi buoni, voglio darmi una ripulita. perchè? perchè no? mi voglio fare degli esami. non posso voler fare semplicemente una pausa?

venerdì 24 agosto 2012

ho preso un'altra multa in metro. in ogni modo non ho davvero soldi, alla fine se avessi pagato l'abbonamento di agosto avrei speso meno.  in questo momento la mia vita mi sembra uno di quei film un po' disperati che la gente guarda e poi si sente meglio, o si sente solidale alla protagonista che gli fa tenerezza.. lavoro pure in un callcenter, non so cosa potrebbe avvicinarsi di più, forse rubare in un supermercato, ma ultimamente non vado neanche più al supermercato.

giovedì 23 agosto 2012

i pezzi

buba è tornato a stare da me dopo aver passato 3 settiane in italia nelle quali io ho cominciato a lavorare e mi sono presa male un par di volte perchè mi mancava e altri cazzi. è un periodo che non ho mai fame e mi sento sempre debole, anche per via del nuovo ritmo di 40 ore in un call center. la presabbene è che il week end ce l'ho sempre libero e il posto è abbastanza rilassato.. comunque ci siamo messi insieme alla fine e abbiamo festeggiato il nostro giorniversario scazzando di brutto a partire da lui che torna a casa sbronzo buttandomi dal letto alle 3 di notte e fregandosene del fatto che il giorno dopo lavoravo, perchè voleva fumare l'oppio insieme a due suoi colleghi messi peggio di lui. uno di questi aveva dei rivoli di sudore che gli scendevano dalle tempie e ha passato tutto il tempo a vomitare e a prendere a pugni l'acqua del cesso. 
io di mio ci ho messo un bel lapsus freudiano avendo chiamato buba marco, come il mio ex, cosa che l'ha mandato in bestia e l'ha fatto prendere così male che quel droghereccio intervallo notturno è finito in merda e oltre a non dormire un cazzo mi sono anche presa gli insulti. bella la vita di coppia eh u.u

martedì 14 agosto 2012

roba che ho trovato risalente al 27.08.10

cioè quando sono arrivata qua, naturalmente lasciata a metà.


me ne andai a berlino con una valigia e la testa piena di idee. principalmente volevo imparare il tedesco per trovare un buon lavoro. nella mia zona se non avevi esperienza ti salvava solo il tedesco. come caspita facevo ad avere esperienza se nessuno voleva farmi fare esperienza? conoscevo di vista una ragazza di un anno più piccola di me nella mia città e lei si era trasferita in germania da un sei mesi circa quindi mi misi in contatto con lei e praticamente mi fiondai nella sua vita chiedendogli aiuto per i primi tempi. poi venne fuori che aveva bisogno di una coinquilina perchè aveva perso il lavoro e non ce la faceva con l'affitto quindi cominciammo a convivere. la casa era un monolocale alla periferia della città. l'affitto era bassissimo, 170 euro comprese le spese, gas, luce, tutto. arrivata mi misi a dormire sul pavimento. il giorno dopo andai subito a comprarmi una sim card tedesca per il telefono. non so perchè avessi questa fissa per avere un numero tedesco, probabilmente era un retaggio di quando cercavo lavoro a londra. comunque la prima cosa che feci fu comprarmi la sim per il telefono, ancora prima del letto. dal momento che ci eravamo svegliate a mezzogiorno il resto della giornata lo passammo camminando in cerca di un negozio di mobili usati per trovarmi un letto. purtroppo quel negozio chiudeva alle sei quindi andammo al pub a farci una birra. non proprio l'ideale per due tipe senza soldi ma va detto che qua a staaken che è alla periferia di spandau che è alla periferia di berlino la birra costa pochissimo, come il nostro affitto. il giorno dopo ci svegliammo alle sette di mattina, cosa che non facevo penso da tre mesi buoni, per andare a scuola. la scuola era nella parte vecchia di spandau. quando arrivammo le luci erano ancora spente e non c'era nessuno. la maestra mi disse che dovevo ritornare per fare un test in modo che mi assegnassero al corso giusto. quindi girai i tacchi e me ne andai a esplorare i dintorni. non c'era niente da esplorare, non volevo spendere soldi ed era prestissimo quindi me ne tornai a casa a dormire. all'una andai a prendere charlie, la tizia della casa e andammo di nuovo alla ricerca del letto. il materasso lo trovammo in un negozio dell'usato a 20 euro. non era nelle migliori condizioni ma comunque era economico. il trasporto costava 25 euro quindi lo prendemmo e cercammo di portarlo a mano fino a casa che distava circa un kilometro e mezzo. inutile dire che pesava troppo. ci fermammo a una pensilina dell'autobus e andai a cercare un carrello della spesa dove caricammo il materasso tutto arrotolato. la gente ci guardava male.. per il resto del letto facemmo lo stesso. all'ikea ci vendettero la rete tutta montata e in una scatolina piccola e lunga due metri l'altra roba. questa volta caricammo tutto sull'autobus ma dovemmo aspettarne uno che fosse d'accordo col nostro trasloco intelligente. montammo tutto, spostammo i mobili per rendere tutto simile a una casa e poi pulimmo. soddisfatte andammo al pub a farci una birra. il giorno dopo mi rasai i capelli a zero di lato e uscimmo per cercare un lavoro verso le due. girammo alla rinfusa per staaken e lo stesso senza criterio per spandau. nessuno ci prese sul serio perchè non parlavamo una parola di tedesco. allora tornammo a casa e io mi misi a dormire perchè era tutto il giorno che mi sentivo strana. quando mi svegliai andammo al pub a farci una birra. il giorno dopo decidemmo di svegliarci presto e andammo a cercare lavoro in centro: stesso risultato con l'aggiunta che ci beccammo un sacco di acqua perchè piovve a dirotto tutto il tempo. smise solo quando decidemmo di rinunciare e tornarcene a casa. a quel punto si che il sole si mise a slendere per bene. berlino non era esattamente come me l'aspettavo io: un crogiuolo di razze e gente che si faceva capire in inglese, giovani di tutte le specie che se la godevano allegramente spendendo il tempo artisteggiando e drogandosi in compagnia. la berlino che vedevo era quella della periferia senza infamia ne lode, senza originalità nè anima: poteva essere una città qualsiasi, anzi una città dell'unione sovietica! al pub la sera si riunivano tutti i tipi strambi del quartiere, noi incluse. bevevamo e parlavamo a mozzichi e bocconi con quelli del bancone e vari clienti che passavano. charlie li conosceva quasi tutti, a quanto mi diceva la metà se li era fatti. non che a me desse fastidio.. 


spandau era la classica periferia dove impazzava la crisi, non erano più i tempi d'oro in cui senza arte ne parte riuscivi comunque ad arrangiarti e trovare un lavoro, niente amici di amici che ti trovavano un lavoro, niente incontri fortunati con connazionali che avevano appena aperto un ristorante, niente di niente, la gente non aveva più mezzi, c'erano solo poveracci che cercavano di sbarcare il lunario, principalmente aprendo chioschetti che vendevano wurstel e caffè.. ma che comunque rimanevano sempre vuoti

venerdì 10 agosto 2012

alla fine


alla fine io e lui ci siamo presi bene, è un tipo un sacco dolce e anche il sesso funziona. mi fa un sacco ridere e la cosa che mi piace di più è che mi prende sempre in giro quindi con lui è sempre un gioco, una zuffa, una sfida divertente... mi sembra che mi voglia bene, ci mette attenzione..
chiaramente una settimana dopo dovevo partire e quindi sono partita.
poi è partito lui.
e stare sola adesso mi ha fatto capire tante cose. quello che abbiamo adesso è quanto di più prezioso ci sia in una relazione: quando le cose cominciano, quando è ancora tutto bello e non vediamo l'ora di stare uno con l'altro, di stare appiccicati, di fare le cose, insieme, prima che tutto cominci a marcire piano piano, per colpa mia, tua, di tutti e due, poco conta, qualcuno o qualcosa comincierà ad andare storto, ma non ora. ora siamo innamorati e solo questo conta.
ho aspettato questo momento per tanto e adesso credo di essere riuscita a ricominciare con qualcuno, di vedere qualcosa in lui che mi fa venire voglia di impegnarmi a far funzionare le cose, di rendere tutto bellissimo senza paranoie e sgravate, semplicemente con l'intento di prendere il meglio da questo pezzetto di vita che passiamo insieme.

giovedì 9 agosto 2012

bad trip


ciao tere
sta volta ho bisogno di scriverti io un bel flusso di coscienza e infatti ti chiedo scusa già dall'inizio per quel che leggerai ma credo che solo te mi puoi capire, o comunque non giudicarmi male perchè sto cercando aiuto per uscire da sto viaggio in cui sono rimasta mezza incastrata senza manco rendermene conto. credo che sia stato uno di quei punti in cui ti devi fermare un attimo, il tuo errore x, la giornata in cui le cose sono cambiate, insomma ristabilire un po' il tuo giudizio delle cose perchè così stanno andando nella direzione sbagliata. e voglio lasciare una traccia a me cosciente se mai ci ritornerò per dirmi di piantarla con quello che non conosci e di stare attenta che le cose vanno male molto facilmente senza che te ne renda conto.e poi non riesci più manco a parlare. 
ilaria piantatela con le droghe che quel che hai passato sta sera anche se non te lo ricordi non è stato piacevole. hai perso l'io, le tue ultime certezze, le cose di cui eri più sicura, puf, dimenticate, come se non fossero nulla.
non vedevi più i tuoi confini. il tutto si mischiava, la materia, il sonno con la veglia, diventavano un disegno colorato nel tuo cervello che vedevi dall'interno. figure geometriche ripetute e colori contrastanti erano ciò che vedevi quando chiudevi gli occhi e non trovavi pace perchè tutti dormivano intorno a te e non aevi più certezze da nessuna parte. boh, spero che questa storia mi metta in guardia un po'. non ho mai detto nella mia vita 'adesso smetto con sta cosa' se non ne ero veramente sicura. e in questo viaggio l'ho detto. mi chiedevano come stavo e riuscivo a rispondere solo che ero fuori dal mio cervello, fuori dalla mia capacità di ragionare, in un punto imprecisato del cielo azzurro, sopra la mia testa, o sopra di noi che stavamo parlando. la cosa paurosa è non avere più punti di riferimento, persone, abitudini, niente. tutti dormono e non puoi chiedere aiuto. non sai manco che aiuto chiedere e a chi. quel che ho ripetuto a luca è stato 'stai con me, aiutami, non riesco a svegliarmi da sto sogno, rimani con me' 
mado ogni tanto mi tornano in mente dei pezzi, di me che perdevo il contorno di me stessa, e poi cercavo di riacchiapparmi facendo leva sui miei istinti. e il primo è stato cercare casa, poi il caldo, poi il cibo, poi lavarmi. mi sono dovuta lavare ttta, addosso, i capelli, mi son tolta il piercing che mi stava uccidendo. mi tornano in mente pezzi brutti di luca che mi voleva scopare e anche col ciclo abbiamo dovuto scopare nella vasca tutti sporchi e c'era un odore orribile e io fissavo il lavandino a cui mi reggevo con le mani sporche di sangue ed era candido come le pareti e la stanza intorno a me e poi vedevo le mie gambe e le sue dietro di me che mi prendeva e cercavo di immaginarmi cosa poteva vedere lui da fargli venire voglia di scopare in quella situazione che era quasi una violenza. l'atmosfera era negativa e non mi sentivo bene perchè io non volevo scopare col ciclo perchè mi sentivo sporca e l'unica cosa che sentivo era di lavarmi via tutta la sporcizia ma lui stava la a vedere tutte le mie cose intime e le funzioni di essere umano che sono private e ognuno deve custodirle e curarle con amor proprio e riservatezza. 
e mi è venuta in mente una cosa: quando la persona che hai scelto per starti accanto fa una scelta tu valuti la scelta se giusta o meno e poi valuti di nuovo tutto il contesto della persona come la conosci, con la sua storia ecc più la nuova scelta e giudichi se è ancora il caso che quella persona sia quella persona o no.
perdere la ragione è davvero strano e ancora di più accorgersi che sta succedendo, accorgersi che la normalità va avanti e poi non esserne subito al riguardo sicuri. vedere le facce deformate della gente e chiedersi se realmente sono così. l'incubo nasce quando ti rendi conto di non riuscire a riconoscere il viaggio dalla realtà, l'allucinazione dalla norma alla quale sei abituata. come si torna indietro? dov'è il tasto reset?, come faccio a far tornare tutto com'era prima? e farsi venire in mente che magari non tornerà mai tutto come prima non è una buona idea. è li che ho visto per due volte concretizzarsi il pensiero di farla finita con quel trip con l'unico modo sicuro, cioè farsi fuori. e meno male che mi era rimasto anche un briciolo di istinto di sopravvivenza quando mi è venuto in mente di prendermi i sonniferi per iuscire a dormire, quanti? tutti? magari dovevo lasciare un messaggio, se poi finivo male, di cosa avevo preso, ma non mi avrebbero mai trovato in tempo perchè tutti dormivano e allora di nuovo presa male perchè tutti dormivano mentre io stavo così male e di nuovo istinto di ranquillizzarsi, devo dire che alla fine sono riuscita a non ammazzarmi ne a prendere nulla a parte cibo/acqua fino ad adesso che son le 17 di domenica. è stato pauroso, non so bene adesso quantificare quanto ma è per questo che scrivo adesso con gli ultimi barlumi (spero) di effetto.. almeno adesso sono addirittura in grado di scrivere. la testimonianza è non prenderne più. la me stessa del viaggio ha detto a tere di dire alla me stessa reale di non prenderne più. che può finire male senza rendersene conto. puoi perdere i confini della realtà e non sapere più non come, ma SE sarai in grado di ritrovarli

martedì 5 giugno 2012

dov'ero rimasta?

sono tornata dunque a berlino, e berlino mi ha accolto con un festone di due giorni. al sysiphos precisamente, un micro-villaggio vicino ad un vagenplatz, riconvertito in club, come una specie di parcogiochi per drogarsi, con tanto di laghetto e spiaggetta. il complesso era acchittato da paura, con pezzi di camion e altre cose recuperate dalla discarica, il tetto al piano di sopra non esisteva e dietro alla console del sound techno c'erano due bambocci di cartapesta alti 4 metri che facevano strippare, muovendo le loro lunghe braccia meccaniche. nell'edificio principale c'era anche un sound elettro e uscendo uno minimal, decorati a mo' di casetta-in-canadà, con ombrelli e fiorellini. in un annesso fuori si trovava invece la zona chill-out con vicino il bar e un chioschetto per il cibo, di modo da aver la possibilità di rimanere dietro quella palizzata tre giorni a sfattonare. io c'ero andata per farmi una festa con antonia, la mia coinquilina deutsch, e anche perchè tutti quelli che conoscevo avevano il week-end pacco e pensavo che sarebbe stata una noia per via della musica moscia, ma l'ambiente e la stupenda giornata di sole ravvivavano davvero tutto. pensa che paradiso starsene a sfattonare in triptamina in pieno sole, con la musica su una spiaggetta vicino ad un lago. meraviglioso. dopo un po' ho cominciato a notare gli italiani sul posto, che non sembravano affatto italiani, tutti biondi-e-occhi-azzurri o deutsch-somiglianti. fatto sta che parte il bottone e conosco un gruppo di tipi veramente spassosi con cui ci spostiamo da una parte all'altra del circondario fino ad approdare con una coperta trovata lì per terra, ad un angolo all'ombra di piante di bambù dove cominciamo a sparare cazzate a raffica, il tutto aiutato dalle mie visioni triptaminiche per le quali poco prima avevo creduto che l'acqua sparata da un tubo per non far cuocere la gente al sole, fosse in realtà spruzzata da un aereo che passava in quel momento. comunque mi sono divertita davvero con loro e, complice una raglia di speed nel cesso, ho limonato con un tipo biondissimo, per questo ribattezzato subito 'solero'. in questa occasione ho anche preso la prima pastiglia della mia vita, gentilmente offerta dalla sorella di antonia, con la quale ho condiviso artificiali momenti di paradiso.