martedì 14 agosto 2012

roba che ho trovato risalente al 27.08.10

cioè quando sono arrivata qua, naturalmente lasciata a metà.


me ne andai a berlino con una valigia e la testa piena di idee. principalmente volevo imparare il tedesco per trovare un buon lavoro. nella mia zona se non avevi esperienza ti salvava solo il tedesco. come caspita facevo ad avere esperienza se nessuno voleva farmi fare esperienza? conoscevo di vista una ragazza di un anno più piccola di me nella mia città e lei si era trasferita in germania da un sei mesi circa quindi mi misi in contatto con lei e praticamente mi fiondai nella sua vita chiedendogli aiuto per i primi tempi. poi venne fuori che aveva bisogno di una coinquilina perchè aveva perso il lavoro e non ce la faceva con l'affitto quindi cominciammo a convivere. la casa era un monolocale alla periferia della città. l'affitto era bassissimo, 170 euro comprese le spese, gas, luce, tutto. arrivata mi misi a dormire sul pavimento. il giorno dopo andai subito a comprarmi una sim card tedesca per il telefono. non so perchè avessi questa fissa per avere un numero tedesco, probabilmente era un retaggio di quando cercavo lavoro a londra. comunque la prima cosa che feci fu comprarmi la sim per il telefono, ancora prima del letto. dal momento che ci eravamo svegliate a mezzogiorno il resto della giornata lo passammo camminando in cerca di un negozio di mobili usati per trovarmi un letto. purtroppo quel negozio chiudeva alle sei quindi andammo al pub a farci una birra. non proprio l'ideale per due tipe senza soldi ma va detto che qua a staaken che è alla periferia di spandau che è alla periferia di berlino la birra costa pochissimo, come il nostro affitto. il giorno dopo ci svegliammo alle sette di mattina, cosa che non facevo penso da tre mesi buoni, per andare a scuola. la scuola era nella parte vecchia di spandau. quando arrivammo le luci erano ancora spente e non c'era nessuno. la maestra mi disse che dovevo ritornare per fare un test in modo che mi assegnassero al corso giusto. quindi girai i tacchi e me ne andai a esplorare i dintorni. non c'era niente da esplorare, non volevo spendere soldi ed era prestissimo quindi me ne tornai a casa a dormire. all'una andai a prendere charlie, la tizia della casa e andammo di nuovo alla ricerca del letto. il materasso lo trovammo in un negozio dell'usato a 20 euro. non era nelle migliori condizioni ma comunque era economico. il trasporto costava 25 euro quindi lo prendemmo e cercammo di portarlo a mano fino a casa che distava circa un kilometro e mezzo. inutile dire che pesava troppo. ci fermammo a una pensilina dell'autobus e andai a cercare un carrello della spesa dove caricammo il materasso tutto arrotolato. la gente ci guardava male.. per il resto del letto facemmo lo stesso. all'ikea ci vendettero la rete tutta montata e in una scatolina piccola e lunga due metri l'altra roba. questa volta caricammo tutto sull'autobus ma dovemmo aspettarne uno che fosse d'accordo col nostro trasloco intelligente. montammo tutto, spostammo i mobili per rendere tutto simile a una casa e poi pulimmo. soddisfatte andammo al pub a farci una birra. il giorno dopo mi rasai i capelli a zero di lato e uscimmo per cercare un lavoro verso le due. girammo alla rinfusa per staaken e lo stesso senza criterio per spandau. nessuno ci prese sul serio perchè non parlavamo una parola di tedesco. allora tornammo a casa e io mi misi a dormire perchè era tutto il giorno che mi sentivo strana. quando mi svegliai andammo al pub a farci una birra. il giorno dopo decidemmo di svegliarci presto e andammo a cercare lavoro in centro: stesso risultato con l'aggiunta che ci beccammo un sacco di acqua perchè piovve a dirotto tutto il tempo. smise solo quando decidemmo di rinunciare e tornarcene a casa. a quel punto si che il sole si mise a slendere per bene. berlino non era esattamente come me l'aspettavo io: un crogiuolo di razze e gente che si faceva capire in inglese, giovani di tutte le specie che se la godevano allegramente spendendo il tempo artisteggiando e drogandosi in compagnia. la berlino che vedevo era quella della periferia senza infamia ne lode, senza originalità nè anima: poteva essere una città qualsiasi, anzi una città dell'unione sovietica! al pub la sera si riunivano tutti i tipi strambi del quartiere, noi incluse. bevevamo e parlavamo a mozzichi e bocconi con quelli del bancone e vari clienti che passavano. charlie li conosceva quasi tutti, a quanto mi diceva la metà se li era fatti. non che a me desse fastidio.. 


spandau era la classica periferia dove impazzava la crisi, non erano più i tempi d'oro in cui senza arte ne parte riuscivi comunque ad arrangiarti e trovare un lavoro, niente amici di amici che ti trovavano un lavoro, niente incontri fortunati con connazionali che avevano appena aperto un ristorante, niente di niente, la gente non aveva più mezzi, c'erano solo poveracci che cercavano di sbarcare il lunario, principalmente aprendo chioschetti che vendevano wurstel e caffè.. ma che comunque rimanevano sempre vuoti

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